ARA DI SPIX (Cyanopsitta spixii)
Phylum: Cordati
Subphylum: Vertebrati
Classe: Uccelli
Ordine: Psittaciformi
Famiglia: Psittacidi
Triste
storia, quella dell'ara di Spix. Ennesima vittima della furia e della
cattiveria umane, si tratta di uno degli uccelli più rari del mondo.
Addirittura, è estinta in natura.
Nel 2000 è stata certificata la morte dell'ultimo esemplare selvatico, e da allora la specie è ritenuta formalmente estinta. L'ara di spix era diffusa esclusivamente in Brasile, nell'area di Bahia, in ambiente di foresta pluviale lussureggiante. E' un meraviglioso pappagallo, probabilmente uno dei pappagalli più belli: la testa è azzurro chiaro,a tratti biancastra, e la livrea va scurendosi man mano che si scende verso la coda, fino a diventare di uno splendido blu zaffiro. Becco e zampe sono neri, e l'iride degli occhi è chiara. Lunga 55/57 cm (di cui buona parte vanno alla lunga coda), l'apertura alare si aggira poco sotto il metro.
Nel 2000 è stata certificata la morte dell'ultimo esemplare selvatico, e da allora la specie è ritenuta formalmente estinta. L'ara di spix era diffusa esclusivamente in Brasile, nell'area di Bahia, in ambiente di foresta pluviale lussureggiante. E' un meraviglioso pappagallo, probabilmente uno dei pappagalli più belli: la testa è azzurro chiaro,a tratti biancastra, e la livrea va scurendosi man mano che si scende verso la coda, fino a diventare di uno splendido blu zaffiro. Becco e zampe sono neri, e l'iride degli occhi è chiara. Lunga 55/57 cm (di cui buona parte vanno alla lunga coda), l'apertura alare si aggira poco sotto il metro.
ORMAI ESISTONO POCHISSIME COPPIE AL MONDO! |
L'ara
di Spix era già rara in natura, poichè era strettamente legata a una
specie particolare di albero, la caraibeira, per nidificare. Questo stretto legame con
una sola specie di albero ha portato l'ara a
essere una specie fragile. Come se tutto ciò non bastasse,
l'introduzione delle api africanizzate a opera dell'uomo diede un duro
colpo all'ara poichè le api, introdotte in Brasile, occupavano le cavità
dell'albero dell'ara con i loro favi e uccidevano a suon di punture le
coppie nidificanti e i loro pulcini. Ma il colpo più duro all'ara arrivò
direttamente dall'essere umano, con un massiccio prelievo
indiscriminato e un gran numero di catture volte al commercio di questi
splendidi uccelli come animali da compagnia. Un'altra triste pagina di
storia scritta dall'uomo: non è del tutto impossibile che nelle parti
più fitte di foresta pluviale brasiliana sopravviva ancora qualche
esemplare, ma è dal 2000 che non ci sono più avvistamenti. L'ara di Spix
esiste ancora, ma solo in cattività: ne esistono una settantina di
esemplari in gabbia, sparsi per il mondo. Gli scienziati stanno facendo
di tutto per salvarla, stanno facendo riprodurre tutte le coppie fertili
per raggiungere una quota di esemplari da liberare in natura, ma il
destino dell'ara sembra ormai segnato. Negli ultimi anni qualche pulcino
è nato, ma per la specie sarà molto dura superare il terribile
impoverimento genetico dovuto alla strage perpetrata fino a pochi anni
fa.
Nessun commento:
Posta un commento