lunedì 7 gennaio 2013

Gorilla occidentale

GORILLA OCCIDENTALE (Gorilla gorilla)


Phylum: Cordati
Subphylum: Vertebrati
Classe: Mammiferi
Infraclasse: Placentati
Ordine: Primati
Famiglia: Ominidi




Ecco un altro di quegli animali circondati da un alone di leggenda e di false dicerie, messe in giro dall'ignoranza della gente.
I primi esploratori dell'Africa, due secoli fa, parlavano di un mostro immenso, nero e feroce, possente e muscoloso. Queste falsità, alimentate anche da film come King Kong, contribuirono a vedere il gorilla come una belva feroce. Invece, contrapposta a questa immagine fasulla del gorilla, la realtà è ben diversa: si tratta di un gigante gentile e timido, che rifugge l'uomo e che molto raramente ricorre alla violenza. Tanto per cominciare, la sua dieta è composta al 99% da materia vegetale (foglie, fusti, radici, bacche, frutti)...e perciò il gorilla non ha mai bisogno di cacciare. Solo occasionalmente si nutre di alcuni piccoli invertebrati come insetti o lumache.
UNO SGUARDO UMANO
Questa specie di scimmia antropomorfa abita ormai in ben poche zone dell'Africa, e mentre prima il suo areale era molto vasto ora sopravvive in una minuscola zona dell'Africa centro-occidentale, in ambiente di foresta equatoriale fitta e umida. Il gorilla occidentale viene suddiviso in due sottospecie, il gorilla occidentale di pianura (G.g. gorilla) e il gorilla di Cross River (G.g. diehli).
Le differenze sono minime, poichè il gorilla di Cross River è solo leggermente più piccolo. Le dimensioni restano comunque imponenti, e rendono il gorilla la specie più possente di primate: alcuni maschi raggiungono i 1,75 m di altezza (se eretti) e i 200 kg di peso, per una forza muscolare molto superiore a quella di un uomo che pratichi culturismo. Le femmine sono poco più piccole.
Il gorilla vive in ambienti di foresta rigogliosa, ma può vivere anche in ambiente di savana; generalmente conduce la sua esistenza in piccoli branchi, composti da un maschio dominante, un certo numero di femmine, alcuni giovani (spesso i figli cresciuti del maschio alfa) e i cuccioli. Il branco di solito non ha un luogo preciso dove resta, ma vaga continuamente per il fitto della foresta preparando di volta in volta giacigli per la notte e fermandosi se necessario per più giorni in una zona particolarmente rigogliosa.
LA MAESTOSITA' DEL "SILVERBACK"
Gli individui più giovani possono anche arrampicarsi sugli alberi, mentre i più grossi dormono sempre a terra.
Passano la maggior parte del tempo tranquilli, sonnecchiando, spulciandosi, facendosi le coccole abbracciati oppure mangiando una gran quantità di foglie. Il colore della loro pelliccia è nero così come quello della pelle, ma il maschio dominante presenta il dorso grigio cenere, da cui il soprannome "silverback" (schiena d'argento): egli si preoccupa di proteggere il branco. Difende i membri del suo gruppo da altri maschi "intrusi" con veemenza, anche a costo della morte, e per ostentare la sua sicurezza si batte il petto.
Il gorilla è una specie molto intelligente e procede con un'andatura particolare, camminando sulle nocche; si sono studiati gorilla in grado di esprimersi a gesti, e con un'intelligenza paragonabile a quella di un essere umano in età da scuola elementare. Come dicevo prima, è un animale pacifico e paziente: sono stati osservati esemplari guardare con curiosità piccole creature come camaleonti e lucertole senza toccarle, osservandole nei loro spostamenti con curiosità.
I CUCCIOLI SONO GIOCHERELLONI COME BAMBINI
Il gorilla prova sentimenti umani e può manifestare affetto, attaccamento, dispiacere e svariati stati d'animo coke tristezza o gioia. In molte cose è simile proprio a noi, che invece spesso lo consideriamo solo un "mostro".
Purtroppo questa specie è gravemente minacciata di estinzione: la sottospecie di Cross River sopravvive in natura con circa 300 individui (è in pericolo critico di estinzione), mentre la sottospecie di pianura è considerevolmente più abbondante, con svariate migliaia di individui. Tuttavia anch'essa è considerata ad altissimo rischio di estinzione a causa dell'elevato numero di capi sterminati ogni anno per la riduzione dell'habitat, il bracconaggio e le continue guerriglie che attanagliano i paesi africani dove il gorilla vive. Come se non bastasse, questa specie è pure vulnerabile al virus Ebola. Fermiamoci un attimo a fissare uno di questi giganti buoni, e dal loro sguardo capiremo che facendo loro del male, faremo del male a noi stessi.

 

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