venerdì 21 dicembre 2012

Boa smeraldino

BOA SMERALDINO (Corallus caninus)


Phylum: Cordati
Subphylum: Vertebrati
Classe: Rettili
Ordine: Squamati
Sottordine: Ofidi
Famiglia: Boidi



Il boa smeraldino è un “piccolo” boa, che può raggiungere al massimo i 2 m di lunghezza.
Vive esclusivamente nelle foreste pluviali del sud America (soprattutto Brasile, comunque Amazzonia in genere), ed è celebre per la sua spettacolare livrea: verde smeraldo, per l’appunto, con ventre giallo e alcune piccole striature bianche che vogliono imitare le gocce di rugiada spesso presenti sugli alberi della foresta. Da non confondere con una specie assai affine, il pitone verde (Morelia viridis), che però vive in Oceania. I giovani, ad ogni modo, non sono di questo verde brillante ma piuttosto bruno/rossicci. La colorazione raggiunta da adulto consente al boa di mimetizzarsi alla perfezione col verde lussureggiante delle foreste in cui vive, ed è proprio grazie alla sua maestria che riesce a catturare le sue prede. Nel folto delle fronde il boa resta parecchie ore al giorno immobile, diventando praticamente invisibile per poi colpire all’improvviso.
E’ un serpente costrittore, che per uccidere le sue prede non possiede veleno ma si basa sulle sue potenti spire per soffocare la vittima. Il suo morso, quindi, non è pericoloso; tuttavia, i denti affilati lo rendono assai doloroso. Date le sue dimensioni, non costituisce affatto un pericolo per l’uomo: si nutre principalmente di uccelli e piccoli mammiferi. Il boa smeraldino è esclusivamente arboricolo, e non scende mai dagli alberi in tutta la sua vita. Proprio a causa di questo motivo, risente in particolar modo della deforestazione e risulta in forte calo. A differenza dei pitoni, non è oviparo bensì ovoviviparo; come la maggior parte dei serpenti della sua famiglia, può vivere un buon numero di anni e arrivare agevolmente a superare i 20/25. Purtroppo per lui, è popolare come serpente di allevamento. I boa smeraldini sono spesso tenuti in grosse teche, a fare una vita triste, e nutriti con topi da laboratorio.


Nessun commento:

Posta un commento