giovedì 13 dicembre 2012

ANIMALI E FILM

Quello fra gli animali e il cinema è sempre stato un rapporto burrascoso: se a volte i film hanno celebrato giustamente tutte le doti e i pregi dei nostri amici animali (soprattutto ultimamente), altre volte, troppe volte, gli animali sono stati dipinti come mostri mangiatori di uomini, creature feroci, senza pietà. Purtroppo è anche a causa di alcune pellicole se ancora oggi alcuni animali vengono considerati dei mostri. Questo succede quando la gente non guarda più i film come un passatempo, come finzione e invenzioni. Succede quando la gente ignorante vede i film come vedrebbe un documentario e, non capace di distinguere le due cose, pensa che quella raccontata nei film sia la pura verità.

Partiamo dagli episodi negativi: il primo che mi viene in mente è senza dubbio il grande classico King Kong. Bel film, per carità, ma purtroppo questo film ha messo in pessima luce i gorilla. I primi esploratori avevano scambiato questi animali per giganti terrificanti e mostruosi, e da qui nacque la leggenda che ispirò il film. L'isola di Kong può essere paragonata all'Africa fino a qualche secolo fa: inesplorata, misteriosa, lussureggiante, piena di mostri sconosciuti. Tuttavia studi più recenti hanno messo in luce come il gorilla sia in realtà un gigante timido e gentile, intelligente e tranquillo, che si scalda solo per difendere la sua famiglia. Vegetariano al 99%, il gorilla vero è ben lontano dal mostro del film. Tuttavia nel film c'è una verità: l'uomo tende sempre a distruggere tutto ciò che scopre. Così come i protagonisti della pellicola avevano portato via il povero Kong dalla sua isola e l'avevano ucciso, gli uomini di oggi distruggono tutto ciò che non conoscono comprese le meraviglie e i misteri della natura.

Un altro film su cui ci sarebbe molto da dire è senza dubbio il celeberrimo Lo Squalo (Jaws) di Spielberg, con relativi seguiti. Un film che ha sempre fatto paura a tutti, poichè lo squalo è forse il predatore che più di tutti ci terrorizza proprio perchè si muove in un elemento non nostro e in cui noi, al suo confronto, siamo goffi e impacciati. Il film snocciola migliaia di cavolate, a partire da uno squalo bianco che sembra più un mostro che un pesce e passando per tutta una serie di aneddoti, fra cui squali che divorano centinaia di uomini, squali che divorano orche (spesso è il contrario), e soprattutto lui, lo squalo protagonista, talmente intelligente da assassinare sistematicamente tutti coloro che hanno l'idea di farsi il bagno. Manco lo squalo fosse lì con un radar, sempre nel posto giusto al momento giusto. Sarà grande il mare? Inoltre, come può uno squalo prendere di mira delle persone e "vendicarsi"? Ne "Lo Squalo 3", addirittura, mamma squalo comincia a fare stragi per vendicare la morte di suo figlio, catturato e fatto morire in un parco acquatico. Signori, solo un ignorante di prima categoria può ritenere minimamente credibile una cosa del genere. Innanzitutto lo squalo è un pesce, ergo non è talmente intelligente da architettare vendette. Inoltre, gli squali una volta partoriti i piccoli li abbandonano al loro destino. Non esistono cure parentali. Per cui è da capire come sia possibile che una mamma squalo possa arrabbiarsi se le ammazzano il figlioletto. Lo squalo è un pesce ed è un predatore. Non esistono squali cattivi, punto e basta.
Viene la tristezza, poi, a pensare a tutte quelle specie usate come spauracchi in vari horror movie di serie B. Probabilmente c'è gente che non era nemmeno a conoscenza di questi animali ma che ha iniziato a odiarli proprio dopo averli visti recitare la parte dei cattivi nei film: tigri, leoni, lupi, piranha, pipistrelli, ragni, persino (ebbene sì) vespe e formiche. Tralasciando gli uccelli del celebre Hitchcock, vogliamo soffermarci sui pipistrelli?
Odiati, temuti, schifati da tutti: ma cosa vi hanno fatto di male questi poveri pipistrelli? I pipistrelli sono utilissimi, eliminano miliardi di insetti al giorno, ci liberano da zanzare, mosche e moscerini. I pipistrelli più grandi, poi (i megachirotteri, volgarmente detti "volpi volanti"), non sono assassini assetati di sangue umano come alcuni sciocchi possono pensare, ma sono prettamente frugivori: mangiano, cioè, frutta zuccherina. Gli unici pipistrelli davvero ematofagi (i vampiri del genere Desmodus) sono piccoli e vivono solo in America centro-meridionale. Anche se si nutrono di sangue, però, altro non sono che animali come tutti gli altri che per vivere si sono adattati a una dieta particolare. Ben lontani dal conte Dracula e da tutte le paure ingiustificate di noi umani.
Ci terrei anche a spendere due parole per i ragni. Ve lo ricordate il film Aracnofobia? Si vedono ragni che saltano, che fanno cose che nessun ragno farebbe mai. Questi ragni rimuginano, pianificano la conquista del mondo, sono perfidi. Non si scherza. E invece, guarda un po', anche i ragni sono animaletti utilissimi. Non nego che alcuni siano effettivamente pericolosi, ma non certo perchè diabolici: trattasi di specie velenose che all'occorrenza devono difendersi.

Chi invece ha fatto molto per gli animali è stato Walt Disney, ma occhio a non fraintendermi. L'intenzione, vista la simpatia degli animali agli occhi dei bambini, è sempre stata quella di "utilizzarli" a scopi di carisma. Insomma, inserendo animali a casaccio nei film, inutile negarlo, gli stessi film hanno sempre assunto un aspetto più accattivante agli occhi del pubblico. Riuscireste a immaginarvi Biancaneve senza coniglietti e cerbiattini? Cenerentola senza topolini e uccellini? Ariel la Sirenetta senza l'amico pesciolino Flounders e il granchio Sebastian? Aladdin senza la scimmietta Abù? Insomma, qui gli animali sono soltanto un semplice mezzo. Usati senza scrupoli. Perlomeno qui sono simpatici. Basti pensare agli Aristogatti e ai dalmata de La Carica dei 101.
Tra i film Disney, voglio citarne qualcuno. Bambi e Dumbo, per cominciare: bellissimi, ma di una tristezza immensa. Per fortuna almeno finiscono bene. Ma se da una parte nessuno potrà mai scordarsi la morte della mamma di Bambi, dall'altra nessuno dimenticherà mai quel povero elefantino insultato e deriso da tutti. Il fatto è che questi film hanno convinto molti che gli animali vanno trattati come umani, pensano come umani e magari fra loro parlano pure. Innanzitutto gli animali non sono esseri umani, e penso che ne siano anche contenti. Se trovate un cerbiattino o un uccellino in difficoltà nel bosco, per favore, lasciateli dove sono e non fatevi prendere da eccessiva tenerezza: al 99% stanno aspettando la madre, che si è allontanata per mangiare e a breve tornerà a prenderli. Se li toccate, fate solo il loro male.
Un film che mi ha sempre molto colpito e divertito è Robin Hood, dove gli animali vengono portati all'estremo storico dell'antropizzazione. Vestono, si comportano e parlano come noi umani, solo che sono...animali. Insomma, umani con sembianze animali. Il bello di questo film è che ogni animale recita una parte consona alle caratteristiche che le credenze umane gli hanno affibbiato: Robin Hood, brigante furbo, è una volpe; il re non può che essere un leone, mentre il suo tirapiedi (Sir Biss) un serpente viscido e ruffiano; lo sceriffo cattivo è -manco a dirlo- un lupo. Tutti simpaticissimi, ma facciamo attenzione a non pensare seriamente che i lupi siano cattivi, i leoni regali e i serpenti perfidi.
RED & TOBY LANCIA UN GRANDE MESSAGGIO CONTRO LA CACCIA
Un film Disney che a mio avviso dà la giusta dimensione agli animali è invece La Spada nella Roccia: tralasciando quel povero lupo spelacchiato che per tutto il film dà la caccia al protagonista Semola, Merlino trasforma proprio questo giovane in tre animali nell'arco del film: un pesce, uno scoiattolo e un uccello. Merlino dice, molto saggiamente, che per imparare a vivere e a cavarsela e per capire come funziona il mondo, bisogna vederlo con gli occhi di un animale. Perchè le leggi della natura regolano il mondo e aiutano a comprenderlo. Frase saggia, questa. Bravo Merlino!
In ultimo, non posso non citare il mio preferito: Red & Toby. Al di là del grande messaggio di amicizia, per tutto il film la caccia viene aspramente criticata, presentata come una pratica crudele e insulsa. Questo, secondo me, è uno dei grandi pregi del film.

Tralasciando la Disney, un film di animazione che mi ha colpito ultimamente è senza dubbio Rio, che mette in luce (seppur in modo leggero) la tratta e il commercio degli animali esotici. Il film è dedicato senza troppi fronzoli all'ara di Spix, un uccello estinto in natura. Non resta solo una coppia come nel film (le are rimanenti, in tutto il mondo, sono una settantina), ma il senso è quello: salvare una specie in pericolo. Blu e Gioiel, i protagonisti, sono chiamati genericamente "macao blu". Non esiste un pappagallo con questo nome, ma il riferimento è palese: l'ornitologo Tullio, in un certo momento del film, nomina pure il termine scientifico che sta a indicare proprio l'ara di Spix (Cyanopsitta spixii).

Tralasciando l'animazione, molti altri si sono cimentati con gli animali al cinema. Sarei curioso di sapere come addestravano le scimmiette in tutti quei film americani degli scorsi decenni, ma parlando di film che facevano quando ero piccolo, mi viene in mente Bigfoot e i suoi amici. Un film che ben pochi conoscono o ricordano, magari a tratti ridicolo, di sicuro non serio. Parla di una famiglia che, tornando da una scampagnata, investe per sbaglio un bigfoot (creatura che ovviamente nella realtà non esiste). Lo porta a casa per curarlo, ci si affeziona e lo chiama pure Harry. Dopo averlo salvato da un cacciatore spietato, Harry viene riportato nella foresta. Prima di andarsene, però, insegna a tutti a rispettare la natura e a non cacciare più. Se non l'avete visto vi consiglio di recuperarlo, perchè è un film educato e commovente, a tratti divertente, anche se assolutamente non pesante.
BALTO HA UNA STATUA NEL CENTRAL PARK DI NEW YORK
Sulla fedeltà e la lealtà dei cani, poi, sono stati usati chilometri di pellicola: un bel film è senza dubbio Balto, che guardavo molto da ragazzino, tratto da una storia vera e che racconta di come un cane salvò la cittadina di Nome (Alaska) da un'epidemia di difterite nel 1925. Il film si prende molte libertà, come la storia di Balto "mezzo cane e mezzo lupo" (introdotta solo per dare anche una morale contro il razzismo). Inoltre, in realtà Nome non fu salvata solo da Balto e la sua muta, ma da una vera e propria staffetta. Balto, semplicemente, era un cane non addestrato alle corse ma che per forza di cose fu utilizzato come caposquadra dell'ultima muta. Sui cani, poi, non posso non citare Io & Marley e Hachiko. Si tratta di film tratti anch'essi da storie vere, ma in cui è stato senza dubbio introdotto qualche elemento in più per accentuare la drammaticità. In ogni caso la fedeltà dei nostri amici cani è fuori discussione, e questi film -a mio modo di vedere- danno un'idea di quanto affetto e quanto amore sappia dare un cane.

RICHARD GERE CON HACHIKO DA CUCCIOLO



Ci sono due film che però mi hanno particolarmente colpito, e che fondamentalmente trattano di animali e natura.
INSTINCT: UN FILM CHE LASCIA QUALCOSA NEL CUORE
Il primo è Instinct - Istinto primordiale, con i bravissimi Anthony Hopkins e Cuba Gooding Jr.; Hopkins fa la parte di un primatologo/antropologo disperso in Africa da due anni ma che viene ritrovato e condannato per l'omicidio di alcuni bracconieri. Da quel momento si chiude in sè stesso e si rifiuta di parlare, finchè un bravo psichiatra non prova a capire cosa sia successo. Lo studioso, appassionatissimo di gorilla, si era in realtà recato a studiare questi primati per poi innamorarsi letteralmente della loro pace, del loro modo di vivere semplice, senza obblighi e senza catene. Aveva deciso di restare con loro, che l'avevano accolto e protetto. Ed è proprio per difenderlo dai bracconieri che il capobranco viene ucciso: lo studioso impazzisce per il dolore e uccide gli assassini della sua "famiglia". Il primatologo e lo psichiatra diventano molto amici, e alla fine è il primo a guidare il secondo e a fargli capire quanto sia assurdo il mondo di oggi e tutto ciò che l'uomo ha creato (manie, costrizioni, illusioni). Un mondo di cui ci sentiamo i padroni, in cui abbiamo perso la bellezza delle cose semplici. Il film fa capire quanto sia "bestiale" l'uomo e quanto siano "umani" gli animali: secondo me merita davvero di essere visto, lascia dentro qualcosa di grande.
L'altro film che voglio citare è La Volpe e la Bambina, che narra della bellissima amicizia fra una volpe e una bimba dai capelli rossi. La bambina vede la volpe e se ne innamora, la segue, la spia, la osserva per settimane, finchè la volpe non si abitua alla sua presenza e non le permette di seguirla. Le due diventano pian piano amiche, vivono avventure nei boschi (bellissimi gli scenari), addirittura sfuggono insieme da un branco di lupi e la volpe permette alla bambina di vedere i suoi cuccioli. Tuttavia, proprio quando l'amicizia è più forte e l'affetto è grande, la bambina commette l'errore che contraddistingue tutti gli esseri umani: prova a sottometterla e ad addomesticarla. Dopotutto, è insito nella natura dell'uomo: noi desideriamo ardentemente "possedere" tutto ciò che è bello e meraviglioso. Non ci basta guardarlo, osservarlo. Dobbiamo averlo.
LA NATURA VA AMATA, NON POSSEDUTA
E dopo un incindente causato dall'errore della ragazzina, la volpe torna a mantenere le distanze da quest'ultima pur permettendole di avvicinarsi. Come la bambina stessa spiega una volta adulta, il bello della sua "Titou" era proprio che non eseguiva gli ordini e non arrivava quando veniva chiamata, come un pupazzetto o un animale domestico. Lei era libera, selvaggia, spensierata. Ed è qui la morale del film: la natura va amata e rispettata, ma non dobbiamo cercare di sottometterla. Splendido film.

Chiudo infine con un film che senza dubbio è contraddistinto da splendide riprese ma che ha un valore istruttivo/etologico pari a zero. Si tratta de L'Orso, di Jean-Jacques Annaud. Il film narra dell'amicizia fra un cucciolo d'orso e un orso adulto. Presentato come un semi-documentario, in realtà in questo film accadono cose che non succederebbero mai in natura. Un orso maschio adulto, nel caso incontrasse un cucciolo, lo tratterebbe alla stregua di una preda qualunque: altro che amicizia! Inoltre, le disavventure dell'orsetto che fugge dal puma quasi piangendo, sono degne di un cartone animato. Infine, la sciocchezza più colossale: l'orso, magnanimo, che perdona i cacciatori. E' come vedere un film Disney, o un cartone animato per bambini, con sembianze "reali". Occhio a non farvi ingannare.


Insomma, il rapporto degli animali col mondo del cinema è senza dubbio ambiguo...e io ho sfiorato solo la punta dell'iceberg! Si tratta di saper distinguere cosa è giusto e cosa è sbagliato, si tratta di distinguere una bella storia, magari commovente, dalla realtà delle cose in natura. L'importante è non attribuire agli animali cattiveria e pessime qualità prettamente umane, perbacco!

Nessun commento:

Posta un commento